Da qualche tempo si sente sempre più parlare dei BES in ambito scolastico: è bene approfondire tale argomento e conoscere bene i dettagli di questa questione assai delicata.
BES: cosa sono?
In ambito scolastico non è certo una novità che si senta parlare di BES. Quando si fa riferimento a questo acronimo si rimanda a Bisogni Educativi Speciali, ovvero quelle situazioni in cui ci siano bambini con determinati disturbi all’interno di una classe. Stando a quanto riportato da una direttiva del MIUR nel 2012, i BES non sono altro che degli alunni che per un periodo determinato o continuato debbano aver bisogno di una specifica assistenza che deve essere fornita obbligatoriamente dall’istituto scolastico. Non si parla solamente di disturbi psichici o problemi fisiologici, ma anche di alunni che possano avere un qualsiasi tipo di disturbo sociologico che potrebbe causare problemi all’integrazione nel mondo della scuola. All’interno della grande categoria dei BES rientrano anche quegli alunni che vengono dall’estero e che dunque, per lo più per motivi linguistici, hanno bisogno di un assistente per un determinato periodo. Il tutto è finalizzato, come chiarito anche dal MIUR, a venire incontro alle esigenze di un numero sempre crescente di alunni che potrà frequentare la scuola al pari di tutti gli altri studenti.
Come riconoscere le casistiche di BES
Da parte del MIUR e del Ministero dell’Istruzione sono arrivate, con il passare del tempo, una serie di utili indicazioni per poter valutare i vari casi di BES presenti all’interno di un istituto. Ovviamente, nel caso in cui l’alunno abbia dei problemi di salute o altro tipo di disabilità sia fisica che psichica già prima dell’iscrizione alla scuola, è bene che i genitori facciano presente il tutto. Questo mediante la presentazione di una serie di documenti da presentare all’istituto e che certificano la presenza di disturbi e la necessità di un’assistenza per il ragazzo. Ma negli ultimi anni sono stati molti anche i casi in cui i genitori non erano a conoscenza della disabilità del figlio. Ecco perché il personale scolastico potrà evidenziare eventuali casi di dislessia, disortografia o anche problemi nell’apprendimento che andranno immediatamente segnalati. Il personale docente potrà valutare le eventuali situazioni di BES durante il collegio docenti che permetterà di notare ed analizzare gli atteggiamenti dell’alunno. Qualora il personale convenga nel pensare che si sia in presenza di un BES, dovrà verbalizzarlo e comunicarlo ai genitori in maniera tale che si possa iniziare la procedura per un percorso didattico alternativo. Ecco perché questo permetterà di valutare l’alunno secondo dei criteri diversi rispetto al resto della classe.
BES, tutto ciò che serve conoscere
L’argomento BES è uno dei più delicati all’interno del mondo della scuola, ecco perché la legge ha stabilito alcuni criteri fondamentali. Innanzitutto, per quanto concerne la valutazione dei vari casi, sarà solamente la scuola a poter valutare gli atteggiamenti dell’alunno in classe. La scuola, perciò, sarà chiamata ad un ruolo pedagogico fondamentale, volto a garantire il massimo livello di istruzione anche ad alunni con problemi o disabilità di vario tipo. Il tutto tenendo presente il contesto e la possibilità di personalizzare il cammino scolastico dello studente nel corso del tempo. Diventa perciò fondamentale una stretta collaborazione tra il corpo docente e la famiglia: in questo modo, oltre a far sì che l’alunno riesca ad apprendere normalmente, è basilare fare in modo che entrambe le componenti prendano coscienza delle proprie responsabilità in situazioni di BES. Ovviamente, quando si parla di BES si fa riferimento anche ad una serie di diritti che spettano a questi alunni. Essi, infatti, devono avere accesso a tutte le attività scolastiche e necessitano di una didattica che sia quanto più personalizzata possibile. Infatti sarà compito del collegio docenti quello di stilare un completo Piano Didattico Personalizzato (PDP) in base alle esigenze dell’alunno e ai suoi problemi.
Piano Didattico Personalizzato per i BES
In presenza di situazioni di BES è fondamentale stilare un PDP per garantire una totale integrazione dello studente nel mondo della scuola e, soprattutto, la possibilità di apprendere tutte le nozioni necessarie. La scelta di procedere ad un Piano Didattico Personalizzato spetta unicamente alla scuola che non dovrà prendere decisioni avventate: bisogna, perciò, valutare tutti gli aspetti positivi e negativi che potrebbero scaturire. Rischi vanno considerati, come la differenziazione del percorso di apprendimento rispetto al resto della classe o anche problematiche legate al rapporto scuola-genitori. Ecco perché per le scuole e per il corpo docente diventa di fondamentale importanza non guardare unicamente al caso singolo, ma cercare di integrarlo all’interno di un contesto di classe. Nel Piano Didattico Personalizzato rivolto ai BES devono essere previste tutte le misure finalizzate all’apprendimento per quanto concerne tutte le materie del corso di studi. Il PDP diventa un vero e proprio patto scuola-famiglia: esso va controfirmato dai genitori dell’alunno i quali lo approvano dopo averne valutato i vari aspetti formativi. Nel caso in cui la famiglia decida di non firmarlo starà alla scuola provare il tutto sottoscrivendo la volontà dei genitori e ovviamente chiarendo che senza il PDP verranno meno le misure compensative per l’apprendimento del ragazzo.
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