Ci sarà sicuramente capitato di sentire parlare di emangioma infantile, ma senza comprendere nello specifico di che cosa si tratta. Per cercare di fornire delle utili indicazioni su questo argomento, di seguito parleremo di questa patologia, indicando i possibili fattori di rischio e le principali tipologie di emangioma.
In cosa consiste l’emangioma infantile
Quando parliamo di emangioma infantile ci riferiamo ad un particolare tumore benigno, di tipo vascolare, che colpisce i bambini e che si caratterizza per un aumento delle cellule endoteliali. A dispetto di quello che si può pensare, è un tipo di tumore molto frequente tra i bambini, che colpisce una forbice della popolazione compresa tra il 3 e il 10%, e che tende ad attaccare in prevalenza i tessuti molli.
Molto interessante è la modalità con la quale si sviluppa il tumore. Le lesioni dei tessuti, infatti, alla nascita non sono assolutamente visibili, ma tendono a comparire dopo circa 6 settimane di vita; conoscono quindi una fase di rapida crescita dei tessuti, per arrivare ad una fase di stabilizzazione fino a conoscere una lenta regressione che avviene in modo del tutto spontaneo. Il periodo di crescita dei tessuti può durare fino ai 6 mesi di età del bambino mentre la fase di stabilizzazione e successiva regressione può arrivare fino all’età di 7 anni.
Nella maggior parte dei casi, l’emangioma infantile non desta preoccupazioni, ma è sempre opportuno chiedere un consulto ad uno specialista per verificare bene la situazione.
Da più parti ci si pone la domanda se sia possibile comprendere che un bambino possa andare incontro alla formazione di un emangioma infantile. In linea di massima possiamo affermare che alcuni fattori di rischio possono far capire che c’è una predisposizione del bambino e precisamente:
- il sesso femminile, in quanto il rapporto nella comparsa della malattia tra maschi e femmine è di 2 a 4;
- l’origine caucasica del bambino;
- un peso ridotto al momento della nascita;
- provenienza da gestazioni multiple.
Quali sono le cause dell’emangioma
Su questo punto non c’è ancora molta chiarezza anche se è palese che la formazione del tumore deriva da una proliferazione di cellule dei vasi sanguigni. Secondo diversi esperti in questo campo, ci sarebbero comunque alcuni elementi che permettono di essere considerati la causa possibile della nascita di questa anomalia vascolare.
Molti medici ritengono come causa principale dell’emangioma infantile una carenza di ossigeno, la cosiddetta ipossia, che il bambino subirebbe durante il periodo della gestazione; da più parti si ritiene che l’ipossia comporti non solo la formazione, ma anche la crescita del tumore. Oltre all’ipossia, anche altri fattori potrebbero dare avvio all’emangioma come ad esempio uno sviluppo incompleto dei vasi sanguigni nonché la villocentesi.
Come si comprende che il bambino ha un emangioma
Chiariamo innanzitutto che in tutti i casi in cui si nota che sulla pelle di un bambino si è formata una voglia che cresce in maniera repentina è opportuno chiedere il parere di un medico, che potrà diagnostica rapidamente di cosa si tratta.
Generalmente l’emangioma nella fase iniziale si manifesta sulla pelle come una piccola chiazza di colore rosso o simile a quello di un livido con una localizzazione che solitamente è presente sul collo o sulla testa. Generalmente l’emangioma non comporta alcun tipo di problema, ma in alcuni casi può capitare che durante la fase della crescita dia luogo a sanguinamento o alla formazione di piccole ulcere.
Classificazione degli emangiomi infantili
La maggior parte degli esperti tende ad effettuare una classificazione degli emangiomi in:
- emangioma superficiale, presente nel 55% dei casi, e che si presenta di forma circolare e di colore rosso acceso;
- emangioma profondo, che riguarda circa il 15% dei casi, e che si manifesta come una tumefazione di colore bluastro presente sotto la pelle;
- emangiomi misti, in quanto presentano entrambe le componenti.
Riassumendo, è sempre bene e opportuno recarsi dal pediatra se si scorgono strane chiazze sulla pelle, in modo da valutare bene la natura di queste ed escludere patologie più gravi.
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