Il diabete è conosciuto in tutto il mondo come una delle malattie più diffuse a livello globale. Tuttavia, la percentuale di persone mal informate riguardo al diabete gestazionale è molto elevata. Questa tipologia specifica di diabete, come dice il nome stesso, si sviluppa nelle future mamme durante la gravidanza.
Nonostante i sintomi non siano particolarmente fastidiosi o invasivi, al contrario, le sue conseguenze possono essere molto dannose. Per questo motivo, è importante effettuare un percorso di prevenzione ed analisi fin dalla prima fase dalla gestazione.
Come vedremo nello specifico più avanti, il diabete gestazionale ha uno sviluppo più rapido in soggetti colpiti da determinate patologie. Tuttavia, circa il 6-7% delle donne sviluppa questa complicazione durante la gravidanza (a prescindere dal proprio stato fisico e di salute). Di conseguenza, lo screening di questa malattia è fondamentale nelle future mamme di tutte le età.
Cos’è il diabete gestazionale?
Il diabete è una malattia cronica dovuta all’accumulo eccessivo di glucosio nel sangue. Questa condizione è causata da un funzionamento ridotto o nullo dell’insulina, ormone del pancreas che consente al glucosio di entrare nelle cellule. Come conseguenza, il glucosio non entra nel sangue e non viene trasportato nell’organismo.
Il processo del diabete gestazionale è lo stesso ma prende questo nome perché avviene (appunto) durante la gestazione. Infatti, nonostante le cause possano essere differenti, nelle donne incinte si creano degli squilibri ormonali importanti. Questi ultimi, in alcuni casi, possono portare allo sviluppo di questa malattia.
Sconosciuto ad un gran numero di futuri genitori, il diabete gestazionale colpisce circa il 6-7% delle donne durante la gravidanza. Questa complicanza può portare a diverse difficoltà prima, durante e dopo il parto sia al bambino che alla mamma. Per questo motivo, è molto importante effettuare delle analisi di controllo accurate e periodiche presso il proprio medico di fiducia.
Quali sono le cause?
Le cause del diabete gestazionale possono essere molteplici e talvolta poco riconoscibili o evitabili. Il primo passo per scongiurare questa difficoltà durante la gravidanza è, di certo, svolgere uno stile di vita sano ed equilibrato. Infatti, la percentuale maggiore di casi è registrata tra le persone in sovrappeso o obese.
Controllare la propria dieta, peso e movimento fisico sia prima che durante la gestazione è di fondamentale importanza. Il rischio può aumentare anche se la madre non risulta eccessivamente in sovrappeso ma il bambino soffre di macrosomia fetale (peso maggiore di 4 Kg).
Risulta più difficile limitare i diversi cambiamenti ormonali che avvengono in una donna durante la gravidanza. Sono proprio questi ultimi a poter cause una ridotta risposta delle cellule all’insulina, con un conseguente aumento del glucosio. Nella maggior parte delle gravidanze, il corpo è in grado di opporsi con efficacia alla resistenza dell’insulina.
Tuttavia, soprattutto durante gli ultimi mesi della gravidanza, accade che il corpo ceda comportando lo sviluppo della malattia. Come si può immaginare, se in famiglia sono già presenti casi di diabete, la probabilità di incorrere in questa complicazione è maggiore. Lo stesso discorso è valido per coloro che soffrono di problemi al pancreas che comportano un mal funzionamento delle cellule e le rendono incapaci di produrre insulina.
I sintomi del diabete gestazionale
I sintomi del diabete gestazionale sono poco invadenti e, per questo motivo, è spesso difficile riuscire a riconoscerli e ad associarli a tale malattia. Di conseguenza, come vedremo nello specifico più avanti, è importante effettuare dei controlli durante le prime settimane di gravidanza e in quelle successive al parto (periodo in cui può insorgere anche se finita la gestazione).
In generale, le donne affette da diabete gestazionale riscontrano un aumento della necessità di minzione (ossia di urinare). Inoltre, si registra anche una maggiore sensazione di secchezza, in particolare alla bocca. Come conseguenza, le future mamme rispondono con un’assunzione nettamente superiore di acqua e liquidi.
Infine, può essere percepita una sensazione di stanchezza fisica generale ed irradiata in tutto il corpo. Tuttavia, questi sintomi sono associabili anche a gran parte delle gravidanze non affette da alcun tipo di diabete. Per questo motivo, è importante non spaventarsi ma farsi controllare con periodicità.
La prevenzione
Come abbiamo anticipato, i sintomi del diabete gestazionale sono poco invasivi e spesso difficili da riconoscere. Per questo motivo, è importante effettuare un percorso di prevenzione certo e mirato. La maggior parte delle future mamme sceglie di affidarsi al proprio medico di fiducia ma questi accertamenti possono essere effettuati anche presso enti pubblici.
Durante la prima visita, tutti i ginecologi si informano riguardo alla presenza di casi di diabete o di altre patologie importanti in famiglia. In questo modo, comprendono in linea generale la percentuale di possibilità di sviluppare il diabete gestazionale. Qualora dovessero esservi dei dubbi, il medico è tenuto a richiedere uno screening (un esame completo) per evitare tale complicanza.
Anche se non dovessero esserci difficoltà evidenti, è consigliato sviluppare questo percorso per evitare un sorpresa non gradita in futuro. L’esame in questione non è né invasivo né complicato da effettuare. Infatti, si effettua attraverso un test orale di tolleranza al glucosio. Come prima passo, viene somministrata una soluzione di circa 75 grammi di glucosio.
Dopo un periodo di tempo determinato, in genere una o due ore, viene effettuato un prelievo di sangue per controllare il livello di glicemia. Se i valori non dovessero essere regolari, verranno effettuati altre analisi più specifiche per comprendere al meglio la situazione. In genere, questi controlli vengono effettuati tra la 16esima e la 18esima settimana e, successivamente, tra la 24esima e 28esima.
Esiste una terapia per il diabete gestazionale?
La terapia per il diabete gestazionale esiste e può essere sia di tipo “naturale” che di tipo farmacologico. Le donne che soffrono di tale difficoltà durante la gravidanza devono effettuare una dieta particolare e ben calibrata. Infatti, è importante che le future mamme assumano le corrette dosi di energie cercando di evitare gli zuccheri.
Tuttavia, allo stesso tempo, è importante che anche questi ultimi vengano ingeriti dall’organismo in modi e tempi determinati. Per questo motivo, è importante che la dieta venga effettuata da un esperto e non sviluppata in modo autonomo. Inoltre, tutti i medici consigliano una dose di sport giornaliera.
Infatti, il movimento fisico diminuisce il livello di glucosio nel sangue e, effettuandolo con regolarità, si può tenere il glucosio facilmente sotto controllo. Nello specifico, si consigliano sport ad intensità non eccessiva che aumentino la frequenza cardiaca e respiratoria (come il nuoto).
Infine, se queste soluzioni naturali non dovessero essere sufficienti per riportare il livello di glicemia a quello richiesto, è necessario ricorrere all’assunzione di medicine. In genere, si attendono almeno 2 o 3 settimane per effettuare un controllo e valutare il possibile miglioramento. Tuttavia, se quest’ultimo non dovesse verificarsi, il ginecologo prescrive una cura con compresse o iniezioni.
A prescindere dalla gravità del diabete gestazionale, la prevenzione e l’analisi accurata risultano fondamentali per una gravidanza il più sana possibile. Infatti, il monitoraggio di tale complicanza può portare ad un benessere sia del feto che della futura mamma. Al contrario, la scarsa informazione e la mal gestione possono condurre a problematiche importanti e spesso definitivi per entrambi.
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