Lo svezzamento è un periodo di transizione in cui il latte cessa di essere l’alimento esclusivo del bambino, il quale passa gradualmente ad una dieta mista che comprende, oltre al latte, cibi diversi, inizialmente semiliquidi poi solidi. Dopo il 6° mese le esigenze nutrizionali del bambino cambiano e il latte, da solo, non assicura più un ottimale apporto giornaliero di tutti i nutrienti necessari. Il periodo dello svezzamento in ogni caso non può cominciare prima del 120° giorno di vita del neonato, successivamente al sesto mese di vita sarebbe anche tardi.
Questo è un periodo importante e delicato nello stesso tempo, in quanto potrà influenzare per tutta la vita alcuni aspetti psicologici e nutrizionali della persona. Infatti è consigliabile farlo avvenire in maniera molto graduale, della durata di alcuni mesi, e non poche settimane. Lo svezzamento rappresenta una tappa veramente fondamentale per la sua crescita: è proprio ora che vanno introdotte tutte quelle corrette abitudini alimentari che lo indirizzeranno verso uno stile di vita salutare anche nella sua vita da adulto.
Dopo essersi nutrito per parecchi mesi di solo latte, non è facile passare ad altri cibi semisolidi o solidi. Il bambino è abituato al gusto del latte e potrebbe, ma non è detto, rifiutare inizialemente il cibo, per cui bisogna armarsi di pazienza e non desistere dal proporre il cibo preparato, né compensarlo subito col latte. Altrimenti al bambino passerà il messaggio che può tranquillamente rifiutare la pappa preparata tanto verrà sostituita con il cibo al quale è abituato: il latte. Nella maggior parte dei casi invece il bambino è piacevolmente sorpreso dai nuovi gusti e stimolato ad assaggiare sempre cose nuove, questa è la via corretta per un sano svezzamento. Ad ogni modo non abbiate fretta nel cominciare lo svezzamento e seguite in ogni caso le indicazioni del pediatra.
Ecco alcuni consigli pratici:
- non iniziare prima del terzo mese di vita e non posticiparlo oltre il sesto mese;
- cominciare quando il bambino sta bene, non ha raffreddore (potrebbe non sentire bene il gusto ed avere difficoltà a deglutire), né altri problemi a livello di salute;
- non superare le dosi consigliate del pediatra (si eviterà così di far ingrassare il bambino rendendogli difficoltosa anche l’attività motoria, rendendolo più pigro);
- evitare o limitare il più possibile i cibi che contengono conservanti: meglio la frutta e le verdure fresche, così come carne e pesce. Per quanto gli omogenizzati siano “sicuri” hanno comunque una data di scadenza che dovrebbe far riflettere il genitore: i cibi freschi hanno una deperibilità di una paio di giorni, non di mesi;
- il latte materno dovrà essere comunque somministrato parallelamente fino al compimento dell’anno di vita, per poi gradualmente diminuirlo;
- non aggiungere zucchero alla frutta, è consigliabile scegliere la frutta naturalmente dolce in modo che il bambino si abitui a conoscere il vero gusto della frutta. Inoltre si evita la formazione della carie sui denti da latte, orribile da vedere in quei bambini ai quali le caramelle o i dolciumi in genere vengono dati precocemente.
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