La conservazione del cordone ombelicale
Conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale: perché è importante fare riferimento a questa tecnica, che include, tra l’altro, la possibilità di avvalersi di un importante dono, il sangue del cordone, ricco di staminali di elevata qualità.
Quando una donna rimane incinta, l’entusiasmo e la felicità per una nuova vita che sta per nascere è sicuramente il pensiero più diffuso. La coppia inizia così a fantasticare sul momento più importante e forse più bello della vita, quello in cui il figlio verrà al mondo, e tra la preparazione del corredino, l’acquisto di tutto ciò che sarà necessario per la cura del bebè, e la scelta del nome, molto spesso non si pensa ad un dono, forse il più importante, che due genitori possano fare alla creatura che sta per nascere.
Preservare il futuro e la salute del bimbo che sta per nascere significa semplicemente mettere in condizioni nostro figlio di affrontare un eventuale problema di salute che potrebbe colpirlo in futuro; ed anche se, in effetti, tutto ciò ci potrebbe sembrare “triste” in un momento di felicità come questo, non possiamo non pensare che con la conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale stiamo garantendo un futuro a nostro figlio.
Le cellule staminali sono particolarmente importanti nel campo scientifico ed in quello medico: esse, infatti, sono viste come le unità organizzative a cui si riferisce la rigenerazione dei tessuti e degli organi. Pertanto, il loro utilizzo in campo medico è fondamentale perché consente di trovare una soluzione valida a diverse patologie, anche grazie alle due caratteristiche principali di queste cellule. La prima consiste nella capacità di proliferare in maniera autonoma; la seconda, invece, è quella che fa riferimento alla loro capacità di differenziazione. Tra di esse, le staminali che si trovano all’interno del cordone ombelicali sono tra le migliori prelevabili ed utilizzabili in assoluto: e ciò significa che, nel caso estremo in cui in futuro nostro figlio possa aver bisogno di un trattamento contro un cancro o contro una patologia tra le 80 considerate trattabili dal Ministero della Salute per mezzo delle staminali del cordone, un trapianto autologo potrebbe rappresentare una vera e propria salvezza.
Il trapianto autologo, generalmente, viene eseguito prelevando le proprie stesse cellule staminali, che verranno reinfuse nel paziente per far sì che la riproduzione cellulare delle cellule sane possa aiutare a debellare un eventuale tumore, garantendo così al paziente di affrontare la malattia con un’arma più efficace. Se però le cellule staminali sono quelle del cordone ombelicale, il trapianto autologo potrà avere un successo ancor più importante: si tratta, infatti, di cellule “primitive”, che possono rappresentare una cura efficace in caso di diverse patologie.
I due utilizzi essenziali delle staminali del cordone riguardano da un lato la donazione pubblica, un gesto altruistico e di grande importanza, e dall’altro la conservazione ad uso privato. Il primo caso è quello secondo il quale la gestante, subito dopo il parto, sceglie di donare il sangue del cordone alla struttura ospedaliera, dando così la possibilità di utilizzare in futuro le staminali per la tutela e il trattamento di patologie a terze persone.
Il secondo caso è quello della conservazione delle staminali per fini individuali, o comunque legati all’esigenza di tutelare il proprio figlio – o uno dei fratelli – nel caso di necessità future.
Ma come si conservano le staminali del cordone ombelicale? La conservazione – utilizzata per necessità private e individuali, pertanto differente in questo senso dalla donazione pubblica, e quindi non gratuita – avviene attraverso una procedura di prelievo e di raccolta, del tutto indolore, da parte di personale esperto e qualificato, e comunque sempre dopo il parto. Una volta raccolte, le staminali vengono analizzate e successivamente conservate all’interno di contenitori in grado di conservarle per un numero elevato di anni.
Per un approfondimento ti invitiamo a leggere la guida completa sulla conservazione del cordone ombelicale disponibile su questo sito.
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