Crollo delle nascite, nel 2015 toccato il minimo storico in Italia

Crollo delle nascite, nel 2015 toccato il minimo storico in Italia

Pessime notizie arrivano dall’ISTAT, nel 2015 in Italia è stato toccato il minimo storico delle nascite, i nuovi nati sono stati solo 488mila, il dato più basso mai registrato a partire dall’Unità d’Italia.
Nella nota relativa agli indicatori demografici l’ISTAT ci fa anche sapere che si tratta del quinto anno consecutivo di riduzione della fecondità, che giunge così ad un valore medio di 1,35 figli per donna.

Commenta così il prof. Giancarlo Blangiardo, docente di demografia all’Università Bicocca: “Occorre risalire al triennio 1916-1918 per trovare, sommando le drammatiche conseguenze della Grande Guerra agli effetti letali dell’epidemia ‘spagnola’, un calo di dimensioni quasi comparabili”.

Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha definito questo calo delle nascite come una “nuova emergenza italiana” e ha proposto, di recente, una modifica al bonus bebè da inserire nella prossima Legge di Stabilità.
Potranno accedere al bonus bebè i nuclei familiari con un ISEE inferiore ai 25mila euro l’anno, facendo domanda tramite l’INPS.

Per molti esperti però il bonus bebè non sembra essere la soluzione migliore: per come è disegnato risulta infatti essere una misura di sostegno al reddito che si estende, tra l’altro, solo ai figli fino ai 3 anni di età e che non prevede, inoltre, forme di controllo su come gli importi del bonus vengano utilizzati.
Più efficace sarebbe invece mettere in campo misure che favoriscano la scelta di avere figli, come ad esempio un più facile accesso alla casa e al lavoro, servizi di accudimento a costi più accessibili, maggiore tutela per le mamme lavoratrici e maggiori incentivi anche per i padri per renderli più partecipi alla vita familiare.

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