Come si realizza il cestino dei tesori per bambini

Come si realizza il cestino dei tesori per bambini

Molti sono i metodi educativi del passato che meritano di essere riscoperti. Fra essi si inserisce il cestino dei tesori di Elinor Goldschmied, educatrice e pedagogista britannica nata agli inizi del Novecento che nel suo vissuto ebbe delle idee decisamente innovative in campo pedagogico. Il cestino dei tesori è una delle sue proposte forse più famose, dedicata ai bambini dai 6 ai 10 mesi; questo cestino si propone come scopo quello di aiutare i piccoli a scoprire il mondo che li circonda attraverso l’osservazione degli oggetti.

La base è appunto un cestino, che deve essere riempito con oggetti che il bambino non potrebbe procurarsi da solo in quanto privo delle conoscenze adatte e incapace di camminare. La base di questa esperienza, che per sua natura è ludica, è la volontà di far compiere ai piccoli delle esperienze di scoperta che lo sappiano mantenere vivo, vivace e soprattutto in grado di relazionarsi con gli altri bambini, per evitare danni di tipo psicologico e cognitivo durante la crescita.

Il gioco si rivela decisamente semplice ed è legato alla scoperta. In un cestino di vimini si possono inserire molti oggetti, in numero variabile. Essi possono essere anche 100, l’importante è che siano diversi. I bambini sono quindi chiamati a scoprire di cosa si tratta e ad affrontarli dal punto di vista sensoriale, ovvero impiegando il tatto, l’olfatto e la vista. Si può cominciare con dieci oggetti ben scelti, che possono essere realizzati in legno, in stoffa, in metallo, ma anche in materiali naturali.

“Occorre che il bambino piccolo venga considerato per quello che veramente è: una nuova persona in formazione che ha bisogno – a casa o al nido – non solo di cure fisiche ma anche di rapporti umani e stimoli materiali che attivino, fin dai primi mesi, la sua capacità di sviluppo”, raccontava appunto Elinor Goldschmied anni fa.

Dalla conchiglia alla pallina da tennis, dagli spazzolini alle pietre, ogni oggetto può essere scoperto mediante il tatto e la vista e quindi il bambino ha la possibilità di entrare in contatto con oggetti che altrimenti potrebbe vedere, toccare e annusare solo in rare occasioni. Il tutto va fatto con la supervisione degli adulti, perché i piccoli potrebbero ovviamente mettere in bocca gli oggetti. Si tratta di un primo step per conoscere il mondo, che merita di essere attuato nella sua semplicità per allargare gli orizzonti conoscitivi del piccolo. In rete e in libreria si può trovare molto materiale sulla scatola dei tesori, suggerimenti per gli oggetti da inserire e anche metodi per elevare la conoscenza dei piccoli, per dare vita a un percorso di conoscenza bello e utile per la crescita dei figli.

Scrivi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi con * sono obbligatori