Diversi tipi di posizione nel parto: come la gestante può essere aiutata a gestire al meglio – o comunque nel miglior modo possibile ed auspicabile – il dolore del travaglio attraverso una corretta posizione.
Gestire il dolore del parto non è certamente una cosa semplice: sappiamo, infatti, che il dolore del travaglio è decisamente qualcosa di ampio e profondo, che affonda le sue radici non solo nella differenza della soglia del dolore – che per alcune donne può essere molto bassa e determinare, quindi, grosse difficoltà – ma anche nella consapevolezza. Consapevolezza di respiro e di posizione: è quanto di solito si apprende in un corso di preparazione al parto, in cui il personale medico qualificato, spesso spiega l’importanza del respiro corretto e della posizione da assumere, per affrontare al meglio, dal punto di vista fisico ma talvolta anche psicologico, il tipico dolore del travaglio.
Esiste, quindi, una posizione corretta da assumere durante il travaglio, per soffrire di meno e per aiutare la corretta espulsione del nascituro, o magari per riprendere forza ed energia dopo le spinte?
Gli esperti sostengono, in risposta a questa domanda, che la posizione migliore in assoluto e universale non esiste. In sostanza, quindi, la posizione del parto che potremmo giudicare migliore delle altre è quella che, da un punto di vista individuale e del tutto personale, fa sentire un maggior sollievo e quindi indirizza verso una miglior gestione del dolore. Pertanto, essa va scelta in totale autonomia, seppur consigliate ed aiutate dal personale medico ed ostetrico a propria disposizione durante tutto il periodo del travaglio.
Fatta questa doverosa considerazione, ecco quali sono le posizioni più o meno diffuse:
- Posizione supina, la più comune e diffusa: permette al ginecologo di monitorare al meglio il travaglio, ed è la preferita dalle gestanti;
- Posizione accovacciata, è quella che permette una migliore espulsione grazie al rilassamento della fascia pelvica, ma può essere comunque stancante se non si è allenate. Questa posizione è resa possibile però anche grazie ad uno strumento, lo sgabello olandese, che sostiene il peso della donna e la sorregge durante l’espulsione, motivo per cui è chiamata anche posizione sedia olandese;
- Posizione a carponi, è quella che permette il rilassamento di schiena e gambe, e riduce il dolore delle contrazioni;
- Posizione sul fianco, che è anche quella che consente un maggior riposo durante il travaglio. Questa posizione può essere indicata, ad esempio, durante un parto lungo, per permettere alla gestante di riprendere energia. Se si posiziona la gamba esterna verso il petto, può essere di aiuto anche per dare maggior forza alle spinte;
- Posizione sui gomiti, è la variante della posizione a carponi, che consente di rilassarsi e di riprendere fiato dopo un periodo di tensione e spinte.
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