I bambini e i nuovi metodi didattici

I bambini e i nuovi metodi didattici

In principio fu il grembiule: storia di un indumento dimenticato

Fino alla fine degli anni Novanta, ma anche nei primissimi anni Duemila, vigeva ancora indiscusso l’uso del grembiule, sicuramente fino in quinta elementare. Il grembiule era rosa per le femminucce e celeste per i maschietti. Esso svolgeva una duplice funzione: appiattiva le differenze dal punto di vista socio-economico, poiché i bambini avrebbero dovuto coprire i vestiti con un indumento uguale o simile per tutto. D’altro canto, il grembiule copriva anche quei famigerati vestiti dalle macchie e dagli incidenti che spesso capitavano ai bambini molto piccoli, soprattutto quando si andava a mensa o quando si realizzavano i cosiddetti ‘lavoretti’, che quasi sempre coinvolgevano vernici, colle a caldo, colori a tempera e quant’altro.

I regoli e le regole

Probabilmente i bambini moderni non sanno quasi più cosa siano i regoli, ma fino alla prima metà degli anni Duemila questa valigetta gialla piena di mattoncini colorati ha accompagnato (o perseguitato) generazioni intere di bambini. I regoli erano, appunto, dei mattoncini a sezione quadrata grande 1 cm, e a lunghezza variabile da 1 a 10 cm, per imparare le lunghezze e le proporzioni dei numeri fino a 10. Molto in voga, almeno fino agli anni ’90, era anche l’abaco, una specie di griglia di stecche con delle palline colorate, che aiutava a contare. Rispetto ad oggi, ove i bambini vengono messi prestissimo davanti a strumenti informatici e virtuali, fino ai primi Duemila la lavagna era quella con i gessetti, la calcolatrice era assolutamente vietata e i bimbi dovevano imparare a sudare sulle divisioni in colonna.

Dal tu al lei, dal lei al voi: il grande salto dalle elementari alle medie

A partire dalla seconda metà degli anni ’80, con la modernizzazione dei rapporti gerarchici, si è persa l’abitudine di dare del lei alla maestra, apostrofandola anche con ‘Signora maestra’ e del voi ai professori delle medie (usanza, questa, più diffusa al Sud), e si è cominciato a dare del tu agli insegnanti elementari, per stabilire un rapporto più intimo con il docente, soprattutto in un’età così prematura. Alle medie, invece, è rimasta la distanza con il lei.

Bombardamento musicale o bombardamento multimediale?

La stragrande maggioranza degli utenti di scuola media fino agli anni Duemila inoltrati ricorda con timore il temibile flauto o la pianola, veri e propri strumenti di tortura che nel 90% dei casi venivano imposti a recalcitranti adolescenti per lo più negati. Dalla seconda metà del Duemila in poi, la parte musicale è andata leggermente a scemare (rimanendo, a volte, in sezioni specifiche dedicate), sostituita da un crescendo abbastanza massiccio delle ore di informatica.

Gli esami di terza media: dalla mappa concettuale all’ipertesto

La questione della digitalizzazione nelle scuole ha portato anche alla produzione, soprattutto per gli esami di terza media, di ipertesti multimediali, soprattutto negli ultimi 5-6 anni. Se hanno seguito un percorso specifico, infatti, i nativi digitali sono in grado di produrre un testo multimediale molto valido, mentre fino ai primi anni Duemila (a partire per lo più dagli anni Novanta, quindi per una breve parentesi) era stata in gran voga la mappa concettuale, ovvero uno schema che, a partire da un concetto, spaziasse nelle varie materie collegandosi ad esse in modo fluido e naturale.

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