Il travaglio del parto naturale

Il travaglio del parto naturale

Il parto naturale è sempre un evento molto importante nella vita di ogni donna. Esso la segnerà come madre e il giorno del parto sarà ricordato per tutta la vita. Al più, se si è alla prima esperienza del parto, si tenderà ad avere molta paura, che potrebbe causare una serie di altri sintomi come l’ansia o l’insonnia. Per sopperire ai dolori del parto esistono molti metodi che si basano sulle sostanze farmacologiche da somministrare alla donna, o sui semplici accorgimenti da prendere per rendere il tutto più fluido e meno doloroso. L’inizio di tutte le fasi del parto si hanno con il travaglio, a cui viene preceduto il cosiddetto periodo prodromico.

Il periodo prodromico del travaglio

Quest’ultimo segna un preciso confine tra la gravidanza portata avanti e l’inizio del travaglio. Molte volte viene rappresentato da una semplice linea rossa sul calendario che indica l’inizio della lunga fase di travaglio che porterà alla nascita del bambino. Generalmente, il periodo prodromico dura meno di 24 ore, ma bisogna ricordarsi che tutte le donne hanno un organismo molto specifico dal punto di vista psicologico e pertanto questo periodo potrebbe durare anche più di un giorno. All’inizio una donna percepirà delle piccole contrazioni, molto brevi e davvero irregolari; più si andrà avanti e più le contrazioni acquisiranno un ritmo specifico. Diventeranno prevedibili e una contrazione non rappresenterà più una sorpresa per una donna. In seguito alla comparsa delle contrazioni, si percepirà anche un graduale appianamento del collo uterino fino alla sua totale scomparsa. Dopo questo evento inizierà la manifestazione del dolore. All’inizio questo sarà localizzato in tutta la zona addominale e sarà caratterizzato da una frequenza irregolare. Il dolore, comunque, sarà molto breve e generalmente predomineranno delle lunghe pause. Questo periodo è di preparazione sia per il fato, che per la madre. Percependo le contrazioni ci si deve preparare al parto vero e proprio, ma non si consiglia di correre subito all’ospedale. Molto meglio restare tra le mura di casa a sentire i primi segnali della volontà del nascituro di venire al mondo.

Travaglio del parto naturale

Quando finisce il periodo prodromico, inizia il travaglio. Durante questa fase di una gravidanza la madre deve riuscire a gestire il dolore e risolvere tutte le questioni psicologiche. Il feto nell’utero materno inizia lentamente a muoversi, fino a posizionarsi nel migliore dei modi per “uscire”. Durante la fase di travaglio si consiglia di stare il più calmi possibile. Comportamenti come ansia o preoccupazione sono da evitare. La donna deve restare a riposo lasciando le varie faccende di casa ai propri cari. Inoltre, molti studiosi del campo della ginecologia consigliano alla donna in stato delicato di stare con il proprio partner e di avere persino degli atteggiamenti sessuali. Questi potrebbero liberare le endorfine in una quantità superiore a quella mediamente prestabilita, facilitando in tal modo il futuro parto e facendo provare una sensazione di piacere alla donna. Durante la fase del travaglio si possono manifestare sintomi specifici per ogni donna, in quanto anche durante questa fase vale la teoria secondo cui ogni organismo femminile è molto specifico. Per alleviare i dolori del travaglio e calmarsi in vista del futuro parto, si consiglia di bere delle tisane rilassanti alle erbe, ed evitare di assumere farmaci di ogni genere. Questi, oltre a poter avere degli effetti collaterali dannosi ai fini del parto stesso, potrebbero danneggiare il feto.

Il periodo dilatante del travaglio

L’avvicinamento del periodo del travaglio si verifica quando avviene la perdita di un particolare tappo mucoso, che spesso è accompagnato anche da del sangue. Questo è il primo segnale del fatto che sta per arrivare anche il cosiddetto “travaglio intenso”, un periodo che si verifica prima del parto. Durante questo periodo le pause tra un dolore e l’altro diminuiscono drasticamente. Al contrario, le contrazioni diventano man mano più intense e prolungate. Anche la loro frequenza cambia: esse diventano più regolari e assumono un ritmo più veloce.

Prima fase di transizione del travaglio

Non appena il collo uterino avrà raggiunto i 10 centimetri di raggio necessari per garantire il passaggio del feto, le contrazioni rallenteranno. La donna avrà modo di mangiare oppure riposare. Durante questo periodo, per via dei cambi di livelli ormonali nel sangue, una donna può essere soggetta a forti sbalzi di umore. Al termine di questa fase le contrazioni saranno di nuovo molto intense e frequenti. Tutto questo porterà all’ultimo periodo del travaglio.

Il periodo espulsivo

Questo è l’ultimo periodo del travaglio immediatamente precedente al parto. Il sacco amniotico viene rotto, la dilatazione raggiunge il suo punto massimo. Il feto quindi inizia la sua progressiva discesa nel canale del parto verso l’esterno. Da questo punto in poi inizia il parto vero e proprio. Durante questa meravigliosa esperienza che porterà il neonato all’esterno, una donna dovrà aiutarsi in tutti i modi possibili, ma sarà assistita anche da un’ostetrica e dall’equipe medica.

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