Donazione pubblica del cordone ombelicale

Donazione pubblica del cordone ombelicale

Cos’è la donazione pubblica delle cellule staminali contenute nel sangue del cordone ombelicale ed in cosa si differenzia dalla conservazione privata

La nascita di un bambino è sicuramente uno dei momenti più belli ed emozionanti per una coppia: nei giorni immediatamente precedenti al parto ed anche nei giorni successivi, attorno ai neo genitori si riuniscono amici e parenti per festeggiare l’evento che cambierà per sempre le vite di mamma e papà.

Cellule staminali del cordone ombelicale: un bene prezioso

Molto spesso, però, presi dalla frenesia dei preparativi per accogliere il neonato nel miglior modo possibile, tra acquisti di pappe e pannolini, tra corredini e camerette da visionare, si rischia di dimenticare un aspetto che, purtroppo, ancora oggi è abbastanza sottovalutato e messo in secondo piano: un aspetto medico e preventivo, che potrebbe rappresentare un dono importante per chi, in futuro, potrebbe usufruirne.

Parliamo della ricchezza contenuta nel cordone ombelicale del neonato: una ricchezza che si traduce in presenza di cellule staminali di diversa natura, tutte ugualmente preziose per il trattamento di diverse patologie, come tra l’altro indicato anche dal Ministero della Salute in Italia.

Donazione pubblica e conservazione privata: quali sono le differenze e cosa cambia

Ma in che modo si può rendere possibile l’uso di queste cellule? I metodi che vengono oggi presi in considerazione sono due: la conservazione delle cellule staminali contenute all’interno del sangue del cordone ombelicale (che avviene per lo più in forma privata) e la donazione delle cellule staminali del cordone. Quest’ultimo, infatti, è ricco di numerose tipologie di cellule staminali, dalle mesenchimali alle cellule staminali ematopoietiche che, se perfettamente donate o conservate, possono essere molto utili per il trattamento di molte malattie, anche di tipo tumorale.

Il principio per la donazione pubblica e per la conservazione privata è identico: infatti, tanto nella donazione pubblica, quanto nella forma privata che prevede la conservazione per fini personali delle cellule cordonali, il metodo di prelievo del sangue contenuto nel cordone è molto semplice e indolore, sia per la mamma, sia per il neonato.

Ciò che cambia è la forma di utilizzo di queste cellule: infatti, se nel caso della conservazione per fini privati l’obiettivo è la tutela futura del bambino o di un suo parente diretto (la compatibilità tra fratelli è molto elevata), nel caso della donazione si pubblica si sottoscrive un accordo con l’istituto ospedaliero e si procede alla donazione, appunto, delle cellule contenute nel cordone, che potranno essere utilizzate ai fini terapeutici da parte di terze persone per il trattamento di ben 80 patologie.

La donazione pubblica – gratuita e anonima – è un gesto d’amore, altruista e del tutto disinteressato, che può addirittura salvare una vita: queste cellule, conservate in un Registro Internazionale di donatori, potranno essere utilizzate per il trapianto in pazienti sia nazionali che internazionali.

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