Conservazione del cordone ombelicale, guida completa

Conservazione del cordone ombelicale, guida completa

La conservazione del cordone ombelicale è stata negli ultimi anni una materia molto discussa in Italia sulla quale, probabilmente, non si è mai fatta molta chiarezza. In rete si trovano centinaia e centinaia di articoli e siti dedicati all’argomento ma solo pochi di questi danno un contributo completo e, soprattutto, imparziale su quel che riguarda la conservazione cordonale.

Molte aziende e associazioni che offrono servizi relativi alla conservazione delle cellule staminali hanno in questi anni popolato il web (blog, forum, comunicati stampa ecc.) con un enorme mole di contenuti che, per ovvie ragioni commerciali, non offrono un punto di vista neutrale sull’argomento.

Con una serie di articoli di approfondimento cercheremo di dare alle mamme e ai futuri neo genitori tutte le informazioni utili per capire esattamente cosa si intende per conservazione del cordone ombelicale, quali sono le possibili vie da seguire per effettuarla, con i pro e i contro di ogni scelta.

Una delle prime cose che vogliamo mettere in chiaro è relativa proprio al termine ‘conservazione cordone ombelicale’ per spiegare che in realtà non si tratta di un termine corretto, prendendolo alla lettera sembrerebbe infatti che ad essere conservato, anzi crioconservato, sia proprio il cordone ombelicale del neonato ma così non è. Ad essere crioconservate sono infatti le cellule staminali presenti nel sangue del cordone ombelicale, ed è per questo che tecnicamente si parla dunque di conservazione delle cellule staminali cordonali.

Ma cosa sono le cellule staminali?

Prima di andare oltre con la nostra guida è necessario sapere cosa sono esattamente le cellule staminali e perché sono ritenute così importanti dalla comunità scientifica.

Le cellule staminali sono chiamate anche cellule primitive e hanno la capacità unica di trasformarsi negli altri tipi di cellule che compongono il nostro organismo. Sono quindi la fonte attraverso la quale il nostro organismo può guarire da malattie o lesioni rimpiazzando le cellule che muoiono costantemente. Chi volesse approfondire il discorso può leggere una completa e semplice spiegazione delle cellule staminali al seguente indirizzo: www.ipscell.com/cosa-sono-le-cellule-staminali/

Partendo da questa incredibile caratteristica delle cellule staminali gli scienziati hanno iniziato, già da moltissimi anni, a studiarle e sperimentarle nella cura di moltissime malattie. Negli ultimi anni la ricerca ha fatto passi da gigante in tal senso e si è arrivati addirittura a ricostruire interi organi del corpo umano partendo proprio dalle cellule staminali.

Perché conservare le cellule staminali del cordone ombelicale?

Nel nostro corpo esistono vari tipi di cellule staminali ma gli scienziati avevano bisogno di trovare un ‘serbatoio’ di cellule staminali facilmente prelevabili e che non dessero adito a problemi di natura etica, esiste infatti anche la possibilità di prelevare cellule staminali da embrioni umani.

Si è quindi pensato di utilizzare il sangue del cordone ombelicale come fonte di cellule staminali, in questo caso si tratta di cellule staminali ematopoietiche ossia con l’importante caratteristica di produrre cellule del sangue e del sistema immunitario.

Ad oggi le cellule staminali prelevate dal sangue del cordone ombelicale trovano già applicazione nella cura di circa 80 malattie attraverso il cosiddetto trapianto di cellule staminali ematopoietiche. I campioni di sangue prelevati vengono conservati tramite una procedura di crioconservazione e depositati presso apposite banche attrezzate allo scopo.

E’ disponibile in rete l’elenco ufficiale delle patologie trattabili con le staminali del cordone e il successivo aggiornamento del 2014.

Il dilemma, conservazione o donazione del cordone ombelicale?

Le normative vigenti in Italia consentono di scegliere tra due diverse possibilità: la donazione pubblica o la conservazione ad uso privato, detto anche uso autologo.

Nel caso della donazione pubblica il campione di sangue prelevato viene crioconservato e messo a disposizione della collettività se invece si decide di effettuare la conservazione ad uso autologo occorre rivolgersi ad una banca di conservazione privata con una spesa che si aggira mediamente sui 2000 euro. Per un dettaglio sui costi dei diversi servizi vi invitiamo a leggere il seguente articolo: Conservazione del cordone ombelicale costi e modalità. In Italia non è consentita l’apertura di banche private ma ci si può rivolgere ad aziende che offrono il servizio di conservazione delle cellule staminali e che si occuperanno poi di inviare il campione in una delle diverse banche presenti sul territorio europeo.

I futuri genitori si trovano quindi nella difficile condizione di dover scegliere tra due possibilità opposte e molto spesso faticano a capire quale sia la giusta scelta, trovandosi combattuti tra valori e sentimenti contrastanti come il bene comune ed il pensiero solidale o il bene personale e l’immancabile amore verso il figlio che verrà alla luce.

Se a tutto questo aggiungiamo quanto anticipato ad inizio articolo a proposito delle informazioni affatto neutrali che vengono date dalle diverse organizzazioni e società coinvolte in quello che è diventato anche un importante business capiamo quanto sia ancora più complesso orientarsi e fare la giusta scelta in materia di conservazione del cordone ombelicale.

Con questo primo articolo speriamo di aver fatto chiarezza in termini generali sul tema della conservazione del sangue cordonale con lo scopo di far scattare, nei futuri genitori, un campanello di allarme per indurli ad informarsi molto bene prima di prendere una decisione dettata dall’entusiasmo iniziale o influenzata da quanto letto su di una brochure o su un sito web aziendale.

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